martedì 5 giugno 2012

Capitolo XIII_L'amara verità...



...questa mattina voglio fare un ringraziamento speciale alla pioggia...che come sempre mi porta un po' di giusta ispirazione...e mi porta a riflettere...e dunque eccomi qui di nuovo a scrivere due righe, forse di poco valore, chissà...non lo so...so solo che oggi ho tanta voglia e bisogno di esprimere ancora il mio pensiero...
forse vi starete chiedendo...come mai...ho usato questo titolo...dopo una piccola premessa...ve lo spiegherò...
quello che sto per scrivere è solo il mio modesto parere, un pensiero che ho maturato dopo 9 mesi di Australia, un'idea che mi sono fatta stando in mezzo a ragazzi come noi, viaggiatori o esiliati dalla propria terra...ricercatori di sogni...speranzosi di un futuro migliore...è solo il mio umile pensiero e non vuole essere un giudizio, non vuole essere un'offesa, è solo ciò che mi frulla in testa e che proprio vorrei dire.
vengo al punto. avrei voluto esordire dicendo "l'Australia non per tutti" ma poi mi sono resa conto che in realtà, non è l'Australia in sè, è vivere all'estero, lontani da casa, dove non sei nessuno per nessuno, nessuno ti conosce, nessuno sa chi sei, il punto.
vivendo in ostello, è inevitabile scambiarsi opinioni con altri ragazzi, sentire le esperienze altrui...e farsi un'idea...ci sono quelli brillanti, davvero, l'ingegno ce lo hanno nel sangue...poi ci sono quelli che sanno arrangiarsi bene...e se la cavano non male...e poi c'è la terza categoria...quelli che non sanno nemmeno da che parte girarsi, e che poi guarda caso sono quelli che spesso e volentieri vengono fregati...
io sono d'accordo con chi parte, senza sapere una cippa della lingua del paese dove vuole andare, ma ha comunque intenzione di studiare la lingua sul posto...non sono d'accordo con chi parte senza sapere nulla della lingua, arriva nel paese estero, in modo presuntuoso magari, sperando di trovare un lavoro comodo e giusto subito e poi lamentarsi, è sì, perchè poi ovviamente non è proprio così easy trovare lavoro senza delle basi di quella lingua...qui mi è capitato di trovare anche quel tipo di persona...che poi sicuramente tra un anno torna in Italia e si lamenta che è tutta colpa dell'Australia (è solo un esempio...ma potrei dire..Inghilterra...Francia...Irlanda...il succo è sempre lo stesso). quando lasci la tua terra natia...ovunque vai...sei un immigrato...hai meno diritti...oserei dire più doveri...questo lo si capisce poi sul posto...vivendo...bisogna essere rispettosi e spesso umili verso il paese che ci ospita...soprattutto quando vediamo del potenziale in questo paese...
non dico che bisogna reinventarsi all'estero...ma penso che più che trucchi, ipod, jeans, scarpe e cianfrusaglie in valigia...non bisogna scordarsi un po' di spirito d'adattamento, avventura, voglia di mettersi in gioco, umiltà, buon senso...perchè all'estero nessuno ti regala niente, te lo devi sudare e guadagnare, siamo lontani dagli amici e dai parenti...e soli o in compagnia...siamo comunque lontani da quella mamma, quel papà, quelle sorelle o fratelli che ci battono un colpetto sulla spalla quando le cose vanno male... dopo 9 mesi, a 20mila km di distanza, io mi sento più forte di prima. il fatto che io sia con Roby non significa che per me è stato tutto sempre facile. ho pianto anche io. eccome. e più di una volta. dopo una skyppata con i miei, con mio nipote o coi miei amici. una lacrima per ogni volta che guardo il poster che ci hanno fatto con il cuore i nostri amici.
ma se poi focalizzo di nuovo i miei obiettivi..ora come ora..non tornerei indietro...ma questa è un'altra storia...
tornando a monte...vivere all'estero è un'esperienza bellissima, ti fa crescere, ma non puoi pensare che sia tutto facile, bisogna partire attrezzati, qualunque sia la meta. attrezzati in tutti i sensi.
ai ragazzi che vogliono partire dico, non lasciate la speranza a casa...ma nemmeno il buon senso...informatevi...al meglio che potete...metteteci del vostro...non contate sempre sugli altri...perchè una volta giunti a destinazione è sempre un mondo nuovo che si stanzia davanti ai vostri occhi...soprattutto sconosciuto...
per concludere...la ricetta del giorno è questa :buona volontà...spirito di adattamento..voglia di fare...un po' di ironia...sapersi mettere in discussione...sogni e speranze...un po' di fantasia...e chi più ne ha più ne metta...e non dimenticatevi...sale q.b.!!!
detto questo...auguro a tutti i ragazzi in partenza buon viaggio...e good luck!!!




9 commenti:

  1. Che saggezza in una piccoletta come te!
    Mwaaaaaaaaaaaa
    Roberta da Sydney

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  2. Brava, buon per te! non tornerei indietro nemmeno io. :)

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  3. Virgy hai colto l'essenza di quello che significa vivere in un altro paese!!GRANDE..!!
    Milly

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  4. ah, lo capissero tutti! a volte sembra qualcosa di banale e invece no. Poi li chiamano "cervelli in fuga" etichettandoli come quelli svegli che vanno via e invece spesso no, non sempre è così.

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  5. Uhhhhhhhhhhh! Virgy! Adesso e` perfetto: si legge benissimo. Non cambiare!
    Roberta da Sydney

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  6. E' per questo Che si deve viaggiare ed uscire dalla propria comfort zone!
    non c'e' niente di male ad essere incasinati, confusi, pieni di aspettative irrealistiche, con un inglese penoso....si impara comunque ,si cresce lo stesso! C'e' chi si prepara meglio all'esperienza e chi invece fa le cose a cavolo...ma meglio che stare a casa a guardarsi la tv!!
    clarav.
    Dreaminaustralia.com

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  7. Brava Ginny, sante parole!!

    Francesca

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